oggi
Niente sigarette stronzo!


ieri
filosofie, religioni e
barboni sui gradini


persone
buto
ema
seve
lieve


film
il grande blu
parla con lei
era mio padre


bellissimi
fly guy


canzoni
angry inch
origin of love
all i want
alla consolle
history repeating


disegni
per te
per arsenio


cantiere
il film
il racconto (in pausa)
il sito dell'hotel
i siti coi ragazzi


bile
17 settembre


teatro
bravuomo
strelnik
messico hotel


varie
idee
flashmob
cut'n'paste


Mesi
archivio


30 tempo di somme, e sedimentazione, e pizza!
R moscia, burlona, che cerchi con quello sguardo?
a ridacce er faccione!
un gattino tutto nuovo, che fai, s'è perso non lo prendi? èh...
oggi mi sono accorto che lui fotografa bene con tutto (!)
Adoro quando mi salutano "ciao Simo"
un 'Beppe

una specie di simpatica maestrina (stereotipo portami via)
Chiacchiere le due sorelle armene, non dormire con piacere.
Agguì
e prossima moglie. (che rise con me per l'osservazione della caccola)
molly tutto nuovo, tutto turbo
Luca, che non mi ricordo l'url.
la Terza napoletana smarrita
L'idolo che mi pagò la pizza e che non conobbi.
Filo distrutto (strano)
Grego di corsa
Mamma orgogliosa ( ^_^ tutta elegante! )
tipa compagna del tipo
il tipo che fece l'ormai celebre domanda che non era una domanda.
massy finalmente! (ma povero dito, lo capivo)
la forza del portare questi capelli in testa.
mi manca qualcuno lo so, ma devi toglierti dalle palle, postino.

revival notte bianca gran goduria sotto la pioggia
Tanx tanc (mi sarei ammalato)
Tanx gulli (mi sarei tranquillizzato)
i milioni di comparse pagate per comprimermi

in più, a sorpresa, il costante pensiero speciale
la più bella testata del mondo (tonc!)


26 finito il periodo di negazione totale
tempo di conferme.
Lei è la mia unica donna, preferita.
il lavoro prova a diventare più discreto.
gli amici restano quelli, promossi tutti quest'anno.
new entry in famiglia per il 3 ottobre.


25 quante cazzate
dette e scritte. nel tempo, gia imballate per essere rimpiante e buttate. quanto rancore per le mie pretese da 14enne ferito. quanta solitudine cercata nel tempo, lavoro duro di depennaggio non-perfetti, e depennaggio troppo-perfetti.

mi fa molto male quando mi dicono "chiamami" oppure "fatti sentire". Perchè mi sento in dovere, e quando mi sento in dovere non sono sincero. e quando non sono sincero lo so, e anche se sorrido sto male.
ora quante delle persone che possono dirmi di avermi vicino saprebbero sopportare il Simone Sincero?

nessuna? mezza? una? basterebbe.

e oggi, anche oggi, anche se ho il dono della vita e tutto il resto, mi sento stronzo. Mi sono molto piaciute le parole di ieri sera, con quei quattro ragazzi. Mi mancano momenti cosi, adesso. momenti di confronto, e ricerca di una sincerità che non faccia troppo male.
che stupide ossessioni, èh?

per arrivare dove poi? ad essere solo, e sicuro d'essere sincero, in un mondo tutto mio poi, perchè manca il salto verso il gruppo.

ah gia, ma io qui la verità non la posso più scrivere.
quasi dimenticavo.


24 sett./bis "di fretta"
minchia corri!!


24 settembre
è tutto molto più facile di come sembra.
deve esserlo.


il coraggio del perdente

prendere la propria vita fragile e farne un sogno, lasciare una pelle per un'altra, senza tettoia nel periodo insicuro.
sensazioni di destini che si toccano.
fare della nota dissonante uno stile, prendere un pennello in una giornata di sole. e magari sorridere in faccia alle ombre, delle colline.
delle febbri psichiche, delle paranoie, degli attaccapanni.
e deciso ad accettare quello che arriva, moltiplicarlo, e creare.
se stessi, aiutando gli altri. capendo con loro.


22 settembre
l'obiettivo troppo vicino a qualsiasi cosa è pornografia. Quindi oggi abbiamo una pornografia del mio esofago, della mia laringe, della mia psiche segnata e volgarmente pignola. Ieri è stata una giornata incredibile. Passi nella campagna, soli, fila indiana in due. Bene, Male, torno a casa. Hey! Freancéscooo Fiii-iii.
Oh Mauro. O e adesso? Vuoi un po di vino? fumiamo una sigaretta? Parliamo di niente e di tutto?
Ma si, potrai andare a milano, avrai un sacco di tempo in piu dal mese prossimo, e io penso oddio siamo già alla fase in cui non la vedo più.
come stamattina mentre la guardavo dallo specchietto andare via tutta china sulle valige, fra le tracolle, claudicante.
e io al semaforo rosso pensavo, oddio. E invece non è ieri, non è oggi e non sarà domani. C'è questo qualcosa senza assicurazioni, che però ci unisce.


18 settembre, giovedì

odio quando succede.
questa è una botta di testa programmata.
nell'assurdo della rete, dove proviamo a dominare i bit
ogni bit è un simbolo della nostra interminabile ricerca.
odio questo rancore insensato che ci mette contro noi stessi
contro chi amiamo.

ecco allora la riprendi per i capelli, e quando la guardi negli
occhi l'hai già persa. ed è un nuovo mattino,
e il rosso diventa grigio.
ma Voglio fortemente - non saprei.
èh.


17 settembre
oooooohh trata ta ta ta tatata....
ooooohhhhh eeeeehhhh gh...
fiiiiiuuummmmm to to to to toc,
zinnnnn zannnnn zi zaaannnn...
showum showum showum, zac
sawisshhhhhhhhhhhh tic tic wrum.
heek...

din. scendere alla vostra sinistra.


16 settembre, cuffie
giornata insostanziale, sbatto contro gli stipiti.
stress da scarsa produzione, senso di colpa. impossibilità.
una montagna sfumata di fumetti, colorata di verde, dai contorni scuri.
e mi facevo domande. di quelle belle pese.

sai cagnolino che correvi sui prati verdi con la lingua fuori. sai che quando ti accarezzavo sorridevo quasi sempre? e sai che mi ricordo ancora sotto la mano il tuo pelo lungo e marroncino? lassù dove corri col mio nonno ci sono ancora i prati verdi o è tutto in tonalità di azzurro? insomma è bello come qui? vale la pena che ti passi a trovare? ti ricordi la musica che ascoltavo in camera? cen'è di così bella lassù? forse non l'hai mai ascoltata, ti spostavi giusto un po' quando accendevo una sigaretta, scondinzolavi quando arrivava qualcuno, e più.

una volta quasi ti spaventavi sul serio, e mi sei venuta vicino a coccolarmi mentre ero sul letto disperato. Oggi sei lontana e ronfi su sedie lontane, ed è più facile farsi aprire la porta, e il balcone è sempre una degna alternativa al divano. Tu non sei mai stata stordita dalla mia musica, facciamo sempre in tempo.

facciamo in tempo.


15 settembre, lunedì
risveglio tardo e indaffarato con finale a incubo datore di lavoro che impreca al telefono, commissione in fretta!
disegni, prospettive e baci.
meno male torna tutto sotto controllo.
esorcizziamo una prossima lacerante tensione produttiva.
escaaaaflooooneee...
film sul divano, pc portatile e abbracci per tutti, auguro.
pace in terra agli uomini che ci mettono la buona volontà.
e tanta buona volontà per tutti gli altri.


11 settembre
guardate ragazzi si fa così: si prende un pretesto, lo si fa pubblico. Si usano parole che non descrivono quello che sta succedendo, ma palesemente mentono. secondo una logica antiquata.

per esempio si chiama una cosa telegiornale, oppure un'altra quotidiano. si presuppone che questi facciano informazione, e si insegna ai ragazzi nelle scuole che l'informazione è qualcosa che aumenta il tuo sapere.

e invece fai solo terrorismo mediatico. e non hai imparato nessuna lezione, perchè continui a combattere fuoco con fuoco.

ufficialmente non ci sono più ideali o missioni sante da compiere, solo budget da rispettare.

c'è ancora qualcuno che lotta gratis, contro nemici invisibili ?


10 settembre 2003, ore 11.02
a tempo che si muove come la gelatina delle candele, che sta per sciogliersi e prendere fuoco e bruciare vicino allo stoppino. e il forte desiderio di tenere questi momenti come riserva, riserva, per vedere meno nero quando vedo nero, per rilanciare il mio malessere, e portarlo male che vada a medio. almeno a medio. e poi puntare più su, sempre più su. con rabbia e sorriso.


9
dico a parte il lavoro, e i pensieri continui. a parte anche la pioggia mentre vado in bici che mi si infila negli occhi ma fa lo stesso. a parte il continuo pensare, pensare anche ai pensieri. a parte quello tutto questo una volta per tutte.


8 settembre 2003
quel lunedi che si siamo svegliati di mala voglia
poi sono successe le sfighe, che non erano sfighe
perchè siamo rimasti vicini.
poi abbiamo cominciato a sorridere,
e non abbiamo smesso più .


4 esattamente le 12.00
guidare un camion, senza aver mai guidato un camion, con un rimorchio enorme, un cambio duro che non entra mai, un pomolo nero lucido, un finestrino sporco, l'aria calda dell'estate dai finestrini mezzi abbassati e sporchi anche loro, la lancetta della velocità rotta, i tergicristalli che lasciano le righe, l'acqua degli spruzzini evaporata, ma un sacco di bottiglie di acqua calda. la carrozzeria vecchia e rossa, gli interni color panna, ormai sporchi dal tempo e dalle sigarette. Due sedili di pelle a striscie verticali, pieni di buchi e strappati. ultracomodi per qualche minuto, troppo molli ormai per un viaggio così lungo. una bandana bianca e rossa sulla mia fronte, ormai calva. i baffi sudati e una maglietta quasi attillata. la mia donna dorme cosi profondamente che mi sembra in un altro mondo, si sveglia ogni tanto e mi racconta cosa ha sognato, per sei, sette minuti.

poi riattacco il telefono, mi infilo le scarpe, la chiave nella macchina, esco dal cortile, non penso. anzi corro in ritardo, corro per la stazione, e poi mi annoio per otto nove ore, e poi prendo ancora il treno, e poi torno a casa, e poi dormo, e poi piscio, e poi cago, e poi

penso alle tristezze, ai parenti, agli amici, alla sorella, ai genitori, alla mia ragazza, alla felicità.

e al sole, che entra prepotente dal parabrezza del camion, e le buche delle strade sterrate che ci fanno saltare ogni tanto, e alle mie braccia pelose e degnamente abbronzate sul ferro duro del volante orizzontale, troppo scomodo, al quale mi sono già abituato.

dev'esserci anche una specie di rumore di fondo, tipo un diesel.


3 settembre di attesa minimamente operosa
straziante comunque.
soprattutto perchè in testa quando scrivo girano le frasi
di chi commenta, eh ma non te ne va mai bene una
eh ma in realtà stai benissimo solo che non lo sai
èh ma è un mondo difficile.
e perchè questa scelta mi pesa cosi tanto?

solo che non faccio niente e mi sembra di perdere il tempo.
si la vita va sempre avanti, èh si, tutto è uguale al niente e alla fine
quando stai bene questi momenti ti sembrano quel piacevole dolore della ferita ormai rimarginata

e i bei ricordi di ieri, una grottesca illusione
che stride col presente, mogio e fiacco.

e mi sento pieno di periodi iniziati e mai finiti


2 settembre
sole su parma, e a volte anche sulla mia scrivania. voglia che va e viene





queste parole cercano di rispettare tutti
Simone Righini 1998 - 2003