datemi, accusatemi. sfottetemi per il mio tono basso pacato di stasera che nel rumore della serata delle chitarre era uno sputo. dimmi che la mia sete di fama la odi, dimmi che sono un illuso, dimmi che mi faccio le canne e che non ci credi che l'ultima è dell'anno scorso.

ma la mia droga perfetta alla fine è questa vita, e delle canne mica ne ho bisogno, un mica come quelli di arsenio quando è in forma, mica come adesso, per intenderci,

o ostentatamente introspettivo come lo spettinato, che a volte ti fa sorridere anche quando non vorresti, quando mi lascerei correre nel fiume di merda che a comando compare sotto le gambe.

ma siamo in forma ragazzi, e io sogno una sera in cui i Live suonino sul palco All over you, Dolphins' cry, e io non debba sentirmi triste in mezzo a gente triste. gente di cui non ho rispetto.

ma la gente che vado a trovare dall'altra parte del mondo, gente con la quale non ho mai vissuto, ma della quale mi bastano i sorrisi e gli abbracci sudati nella memoria.

voi sapete cosa intendo voi, e solo voi, perchè con voi mi sono incontrato in quel modo speciale di persone che si leggono da mesi e non sanno come sono fatti fuori.

capite, voi che siete drogati di internet e date piu valore alla vita vera, voi capite. la mia donna non lo so se capisce, ma lei mi è vicina, e questo mi basta questa notte, sono felice,

e dire grazie a tutti, senza birra, o senza gin, di fronte non è possibile, allora aspetto e grazie non ve lo dico.

(è un patto questo: un appunto sui pensieri sopra, su arsenio e lo strelnik, è dicendoci le cose come stanno che ci aiutiamo, e sapendoci ascoltare, che cresciamo, in questo credo)

volevo solo scrivere una letterina d'amore per questo mondo, una volta tanto dirgli che gli voglio bene. sono le 2.16 e non sento i ragazzi fare casino, per una volta.

è che vedo fischi per fiaschi. tra i pixel e gli occhi stranchi, credo quando leggevo della cyberdroga introvabile, ed è già la seconda volta che ne parlo, di droga.

ombra e sospetto, depressione da assorbimento, e specchio per la mia felicità interiore, ma dove sta questo mondo invisibile? ragazzi ci facciamo un viaggio?

alla scoperta di qualcosa che si tocca, o si guarda assieme, senza dipendere da questo hardware, la stessa aria che ci tocca la faccia, in niente diverso da quello che siamo già facendo, ma approvato

dai nostri avi.
pensavo alle rovine di Machu Picchu.
una bella squadra in viaggio.

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