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domenica 30 novembre 2003, 4e30

scottarmi appena le ali, e cascare roteando nel vuoto per un centinaio di metri,
a volte mi sembra peggio che sbattere il muso a terra.

ma la terra chissà dov'è ormai.

e non resta che sbattere un'ala, planare un po',
poi sbattere anche l'altra.
chiudi gli occhi un attimo, speri di non sbattere contro nessuno.

e il volo da solo è tutto quello che puoi godere oggi.

e fa' che ti basti, per oggi.

ma fa' che nessuno ascolti questa preghiera.

Ma intanto vola.

"domenica 30 novembre 2003"


ci sono tanti mondi, che non si conoscono,
ed è giusto non conoscere.

la mia nonna forse era una maga.
non lo so. eppure lo so.

tutto allo stesso tempo, in qualsiasi tempo.
sentire è per me più importante che vedere.

il significato del credere è questo.
nel sentire, con coraggio, ciò che non si ha

la forza di vedere è quindi non vedere.
tutto in un attimo. nei tempi di un valzer.

senza spazio è l'amore per una persona,
il ricordo di un odore mai sentito,

una carezza nella notte, sulla guancia.
mentre la mia donna dorme nel nostro letto.

senza che io la possa vedere.
e la vedo.

29 novembre

quale miglior giornata di oggi, per mettermi a lavorare?

27 novembre 2003


un uomo sente sul corpo della propria donna tutti gli
amanti, che lei abbia mai avuto.

la donna, sente nell'anima del suo uomo tutte le volte
che lui ha già amato qualcun'altra.

ho cambiato idea,
e qualcosa di nuovo è nato,
dalla mia volontà
e dal mio coraggio.

esce piano, per ora.
esce piano ma ha lo stesso colore di quello che
è giusto stia qui.

questa è pratica, per andare avanti,
per imparare.

bentornato?

lo sappiamo tutti che non vado mai via
veramente.

a parte con la Simonetta.
con lei sono andato via veramente.

anche con Sebastiano. lui l'ho mandato via
,veramente, e senza guardarmi indietro.

la misura è colma di colpa, ho detto e pensato.
è qui che si accende l'interruttore.

è qui che la mia pazienza...
finisce.

ovvia.

sottile.

delicata e presuntuosa.

poi c'è anche una cosa molto simile a lei,
che disegno a volte, e molto spesso so pensare
senza poterla descrivere. è la vita stessa,
certo, ma qualcosa di piu preciso, che non se ne va
che resta, in pace, ad aspettare che io ritorni
dal mio pianeta.

ad aspettare speranzosa che io torni vincitore.
come la mia donna.

che sa aspettare meglio di ogni altra donna.
che sa calmare il mio animo, quando io proprio
non c'è niente che mi tenga.

che mi ascolta con i tappi nelle orecchie,
quando neanche lei riesce a tenermi.

e che mi fai venir voglia di smettere di farmi tenere,
e di lasciarmi andare, in vacanza, con lei.

per tutto il tempo che batterò...

per noi, dunèn.

verranno i giorni in cui mi sentirai ancora cantare.
sarà bellissimo vedrai.

è già bellissimo, trovarmi che ti amo.


ma sarà ancora di più.
oltre

ci sarà un noi, grosso così.

[abbraccio e bacio]

- applausi.








1998 - 2003: Simone V.G. Righini