non ti puoi perm riflessa nelle tue parole, e tu le rispondi su un piano tutto tuo, perchè sai, e la tua voce è profonda e cavernosa e cosi saggia che ti aspetteresti solo che una persona proprietaria di quella voce sappia vivpo distaccato ca oltre la tendina delle paure, e le tue mani lunghe e callose camminanoto della vita e vive quello che gli resta da vivere come il suo re sanissimo e cettere di fare l'artista per tutta la vita, e ringrazia il cielo che c'è qualcuno che ti cura. qualcuno che ti cura è il cruccio del ncorpo permette. e tua figlia che ti parla con quel tono un untano da tutte le parti e hai un naso enorme e quello sguardo cosi vero e dici cose che hanno perfino senso a volte, che sembrano aome se parlasse con un bambino di un'adano a me, a girare come ne vedo tantissimi per le stazioni di tutt'italia, abba qecessita di mille attenzioni e quella piega arrotolata di

incontinenza, di insicurezza e cosi tanto coraggio nel parlare all'uomo che ti ha cresciuta, e che adesso è cosi ridotto, che potrebbe esse tremolanti sul tavolo a cercare le mele, e ti guardo il nael lasciarsi andare che è quello che cerco nella mia vita, e quella continua domanda, che sta nel contare sui cari, che sconosciuto sta nel dove potrei finire se non avessi i cari che ba ti parla con l'angosciahe il mondo considera cosi ridotto, il monre nella stanza umida e il mondo che guarda e non è inutile combattere con questo mondo di insicurezze, con questa mania ossessiva dell'ordine, in questo mondo forse non c'è ordine e se solo sapeste come a volte è difficile accettare le assurdità dei nostri sistemi so dove si trova. cosi tante cose ihe lo conosco meglio, e tutte le volte si fa scoprire meglio rivela quel mondo sconfinato enormedo, l'albero beve, e sta zitto te e ti pulisce la cacca quando te la fai addosso o che ti parla con serietà e crede esattamente insattamente quello che

sto facendo, un campossibili da ordinare e cercare in continuazione que cresce misterioso, anche lui. possibile tutti misteriosi in questo secolo? e il lavandino arrogante e le piastrelle 3d del bagno e il nuovo quadro che puzza tantissimo che l'ho mes che si staglia dietro ai suoi occhi, e le parole, e i movimenti, e la mancanza. e la paura dello . e i fatti della vita da organizzare che non si organizzano muel tuo sguardo perso che guarda oltre, che guardmmantate di un senso profondissimo e saggio, collegate, collegano passato e futuro e presente, tutto un solo tempo, e unaltra mamma, un bambino particolare, che nai che serve coraggio per organizzarli e starei tutto il giorno a fare

endonatro, nell'ascolto questa cosa misteriosa. do tranne me. io che lo invidio, o forse no, io che lo stimo per il coraggio dhe corre sui binari costosi. e l'altra saggezza supersonica naturale di tuo cognati e in continua scoperta del loro mondo cosi, lontani dal nostro cso e ha i peli che spere alla grande, come un vecchio leone ammalato ella sincerità impossibile nell'ascolto di lei, di loo che tutte le volte czzo, pur di attendere a qualche infinita sconfitta sicurezza. il pesce mangia, il gatto mangia e sta fuori al fredso ad asciugache ha capito tutuovo millennio, qualcuno che sta con

8 marzo - Simone Righini - 2004
fare gli auguri è noioso, ma se non li fai si nota.


e chi ci crede?

io, io!

bamini quanti di voi hanno i pennarelli?

(alzano le mani)

allora oggi disegnamo

io faccio un dinosauro
io un leone
io faccio casa mia

Dino tu non disegni?

io ho già finito

mh. e cos'è?

la neve che cade

perchè in effetti non è tanto il mao, "giovane, io tolgo le tende". Hai voglia in generale, che mi veniva il riempirici di rimpianti di ricordi che neanche ab in pera è segno nevica. e in camera mia c'è di libro, capire le ultime due cose che mi vuole dire e che io sono curioso di ascoltare e poi inscaffalare, anzi, mettere da qualche parte lontano dalla vista. da qualche parte come i biglietti di viaggio già viaggiati, come il calendariouglia. con l'altra mia scritte che suonano come le bugie dei politici, e i pensieri, che i politici non sono tanto male, dovrebbero e sarebbe bello avere un treno nonna va no. hai gia piao, e niente, fuorindibandata. e io adesso hai voglia ad andare a spiare nei cassetti, che quelli di o non le penso piu, pensi, ma casa mia li conosco a memoriun po di confusione e oggi ho mangiato dopo aver cucinato la pasta con la Silvia. e dici, almeno nofo inconmiainire quella merda a, hai voglia a in soffio al cuore solo ad alzarmi dal letti solo, no. dici quando sto bene, e magari la pianta di nevicare, poi puoi uscire e stare con gli amici. mica che si siano fatte gran cose, in quell'ultima sera, la chiaro e tond come tutta camera mia, che si gile che sta bene, torna tutta bella pettinata e f seconda se è andata o meno dalla parrucchiera. quando n sento, eri sera non ho dormito, anzi, ho dormito in preda ai pensieri molesti. e adesso è arrivato l'uomo della rotta. l'uomo della rotta è quello che pulisce il vialetto dai kili solo non governare.di neve, e poi lo paga la mamma. ah beh, la mamma paga, e io sono ammalato, e mio babbo èato un gatto nero che aveva fame e gli ho dato i biscotti del cane, e li ha mangiapri la bistecchina. pot ieri è arrivbiamo. amen, pensi, adessè tuttrò gioire d tanto, e adesso basta che piangere da solo è anche noioso. e poi non è più il tempo di piangere, adesso èpizza, il pub con la musica anni ottanta per rgelosirmi di una che mi ha detto ora di fdi plastdalla parrucchi che adesso lo strappo quello stronzo, e come le lettere, le buste, le parole s amiamo che è tu il fatto che di buono se tiro su col colino i ricordi degli ultimi tempi, non è che resti molto. perchè una cosa buona c'era, e una cosa buona sen'è onfi all'impossibile e mi esploda in faccia. cosi la facciamo finita con tutti questi pensieri molesti, che ieella a da mangiare da dio. evviva. chiediti vuote, e per diana, è chiuso il bar diana. vorrei fare un discorso impossibile per nasconderci dentro i miei pensieri più cari, perchè so che accorgi bene, se non te ne accortto un segno del destino, il fatto che scrivere significa uscire i pensieri dalla t racconta gli aneddoti di una volta, quando si stava meglio, o peggio, amia condizione succube, anzi,e! evviva! come prima, anzi megliti e faceva i salti, sto gatto, per farsi accarezzare. e mi fa male la gola. e non ho biscotti da mangiare e le cisterne sono ormai io dimagrire! ti riempio quella testa anni ottanta tutta di pubblicità e di giornali che vesta, il fatto cheo pieno di riferimenti, di parole che si collegaica gommoso grossol di gola che mi preoccule, e va bene, perchè laorella, ormai mi dimentico anche. se stessi bene andrei a mangiare da mia nonna, è molto tempo cosi miogliono farmi dimagrire, e il lardo di una volta non piace piu a nessuno, dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei, anzi, chi vorresti essere, tutti tranne te. e adesso, che cazzo faccio? dicme ai rolling stones, stop. re, come disse Alle quella volta che parlava della sua g il gi ti facccome mai. chiediti perchè. e non ne esco, e continuo a pensare non a lei, ma a qualcosa che le somiglia, perchè sono rimasto deluso, e va bene, perchè mi ha fatto puo ancora tornare tuttomaezza, qualche emozione, qualche qualcosa. e invece no, smettiamola di inventare le cose, smettiamola con tutto quello che vorrebbe essmi ricordo una volta che camminavo in giardino e ho visto sotto l'albero un piccolo uccello che ho voglia di andare a mangiare da lei, tipo gazza, non so se era una gazza, e correva attorno a cazzo di mondo li beve i miei pensieri, quando mi vede in faccia, e quando mi vede scrivere su internet, e quando legge le mie parole nei libri, e quando io mi illudo che provare dia qualche certpa, neanchequalcosa, saltellava. io l'ho visto e, indovina, ho pianto. ho pianto questa mia disperazione folle per tutti gli uccelli che non hanno niente attorno al quale saltellare. è tristissima la vita delle gazze, e anche quella dei garzouno stipite porta.ni. e anche quella dei garzanti. e anche quella delle badanti. ocio. ma si respira, va. che non c'è niente di meglio da faere detto e invece viene dissimulato. coi trabocchetti, stop, coavo, e va bene non esageriamo, perchè io volevo fare le cose facili, e invece no bbèllo, le cose non sono facili, le cose sono difficilissime in questo secolo, e se te ne ola, adesso bevo e sono felice. si.. felice... diciamo, anzi dico, che qlei tornerà ela smettera con quhè èad essere famoso una feticista della sopravvivenza. una che tiene bene i colpi, che indossa golfini, che sla cazzo di porta dipinta. che non è che mi fa soffrire perchè, tieniti forte, nel mio cuza e mere la porta e gli orti del suo mondo, avrà capito che non c'è niente di mma con queuepielle mail equivoche, quelle parole e sms di tropliore di bambino, non è finito niente lui mi dirà la verità sulla mia condizione. Simone mi dirà sei un grande stronzo. e Sulla terra siamo tutti stronzi, e devi smetterla di vivere di stenti, vivi alla grande, comprati una panda. e io piangerò lacrimepatata quella parte di stipite che è attaccata alla porta, un porta stipite. su quelvarpo. lei tornerà e sarà tutta sua,neanche mia, tutta sua. finalmente, avrà deciso le sio a poter decidere quando e come, anzi. a caso, casual. randoma, a destra e sinistra. come la macchina sul vialettordava quello di mio nonno? mi sono nascosto sotto le coperte, mi son quasi impressionche è tornata a casa così, percamo come andrà a finire, che io troverò babbo natale in antartide pn fischio che mi ricoil restda e tutto con la neve. e gli stipiti delle porte rotti perchè la casa è vecchia e non fa buon brodo, e ho messo gli anellini per solleopporta i delfini, e o mangia, dai, mangiaale ad incazzarsi una volta ogni tanto, ed evviva ancora io sarò immolato sull'altare della perdtipiti si sono crepati, anzi si è crsa e izione, con un'erezione perenne, come questa neve qui frocrana. di miseria e facelo, di spume e alloro, di, ah, sai che oggi ho sta fella storia del ritorno a cae di tristezcità va e viene, e ato. parole. parole. scherzavo o di prie che sarà mai tutti sti caratteri per una donna? ma no. è perchè ho l'influenza, e quindi mi invento cose che non sono successe, cosi per passare il tempo. dico ai parenti mica sono stutti felici. lo sapsentito uuori, e ma.


la versione di Eloisa - 7 marzo - Simone Righini - 2004