personaggio meditabonzo smascherato
31 luglio 2004
"l'astensionismo è una pratica consigliabile a chi debba prepararsi
per
un'importante missione, compito, opera, tipo lavare i piatti, le tazzine o
bicchieri che una volta erano pieni di cent'erbe.
La consistenza oleosa dell'amaro che tuttosommato è dolce, invita
i bevitori a dimenticare, anzi: ci prova.
I clisteri invece vanno usati con parsimonia, così come la
spremitura a freddo di olive, wurstel, pinne e occhiali, non è consigliabile
a chi di dovere. Una certa preparazione mnemonica sarebbe ottima.
Chi si chiede sempre, o non si chiede mai, è :
pastore di formiche, antenato antennato, dorsale e causale.
sono così vicino a - volte a - trovare il senso di tutto,
... anzi di me soltanto ...
che dimenticare appena in tempo è l'unica soluzione."
servi della gleba
26 luglio
Intrusi delle comunicazioni interpersonali sono gli emblematici grembiuli
blu
degli uomini casalinghi e sconsolati, dei quali mi nutro in giorni funesti
come questo.
i Castori corrono felici sui prati delle praterie verdi della Pennisvenia,
e il mio cassetto trabocca di rotoli di scotch, cacciaviti, viti, vivì..
e un piccolo televisore portatile di nome Lenny.
Essere sveglio è un incubo oggi.
in bagno appoggiati stanno ancora gli anelli dimenticati, argentati.
ciarpame, mutande di pizzo e sporco di costolette di agnello al sugo
(anche se non si dovrebbero fare al sugo) sulle canotte da muratore,
sui calzini indossati nei momenti caldi della giornata, ansimanti.
Il greto letto del fiume è amministrato da persone sinistre, dotate
di due braccia sinistre e solo denti sinistri in bocca. Anche loro come
me hanno passato notti d'inferno in preda ai rimorti, ai pensieri
del giorno che fu, alle azioni, ai compromessi, a quanto il fiato
si sia mai spinto in là. Un uomo dalle sembianze di
Billie Corgan appare alla mia finestra e mi fa cenno di uscire,
che c'è qualcosa di interessante che dovrei vedere.
Sono due polipi giganti dotati di tette e peli pubici malposti.
vincent pompa ancora di brutto
25 luglio 2004
come dice la canzone, a Londra c'è il panico nelle strade.
Io, cari amici, sono andato a Parigi comunque.
In questa settimana che è rimasto il faccione pensante caratterizzato
dai caratteri.
Domani vado a conosce un pittore che ha l'età di mio nonno,
forse un po più vecchio, ho trovato un suo quadro in casa, (visti i
giri
e rigiri e la natura di atelier più che di casa mia) comunque bellissimo:
questo quadro di una donna, che ha rimpiazzato all'istante
quello iperrealista della donna di spalle su sfondo rosa. adesso in camera
mia
ci sono 3/4 di libreria mista, una fila di cd vecchi, tre cidi nuovi bellissimi,
nina simone
che canta sinnerman come se non fosse mai morta, un quadro con delle donne
al mercato, bello e profondo di un pittore non misto, ma simpatico, il mio
pubblico
di uomini di carta che mi guarda, il portatile e il monitor grande, il tavolo:
il quadro chiamato "luna" e il quadro battezzato "campagna
giapponese" che domani
porterò a far vedere a quel pittore anziano, la cui donna dipinta è
di fianco ai miei quadri.
poi uno che ho messo la settimana scorsa prima di partire, con un paesaggio
innevato
fatto con la spatola, nel senso di vernice shpalmata che mi ha colpito inizialmente
per
la tecnica, ma che oggi quando lo guardavo ho capito che il messaggio non
scherza.
è una strada in prospettiva, sullo sfondo la campagna, innevata, il
cielo azzurro,
alberi spogli sul bordo della strada, case in lontananza. la strada segnata
profondamente
dalle rotte dei carri o delle automobili, più carri sembrerebbe perchè
è campagna
piena, senza asfalto, solo fango, che si intravede sotto le pieghe della neve.
la neve fa le pieghe perchè in realtà è vernice shpalmata,
come forse poteva
sosterene magritte.
sono riuscito a non parlare di quanto mi ha fatto cagare il Pompidù,
di quanto mi è piaciuto Orsay, di come sia quella grossa città
di notte
con mia mamma e mia sorella, e di come al ritorno mi sia mancata
tremendamente la donna più bella della mia vita, lontana.
allora l'ho appesa in camera, visto che tra l'altro non sono neanche
riuscito a dipingerla, e domani vado a parlare col pittore,
e sentiamo com'è che lui c'è riuscito.
h4.50 - Simone
Righini
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