e 4


19 febbraio 2004

il gatto ha aspettato che mi svegliassi stamattina. Non mi ha svegliato lui (anzi lei) come fa di solito. Si è messa lì ad aspettare, vicino alla mia faccia. Ad un millimetro dalla mia faccia.

Tutti gli altri giorni miagolii interminabili per fare alzare qualcuno dal letto a darle tre croccantini.

Stamattina preso il momento propizio, le ho alitato sul muso.
Ha tirato su le ciglia inferiori fino a coprire la metà bassa della pupilla.

poi si è allontanata in silenzio.
e io ho dormito.


12 febbraio 2004
- il futuro già scritto

- ecco io avrei finito, vorrei che
Simone concludesse.

Simone si alza dalla sua sedia in prima
fila (ha pagato il canone Rai).

E' emozionato, lo stomaco gli trema, le
gambe esistono solo per il pubblico, non
per lui.

Nella voce, in quella che sarà la sua
voce lui è cieco. Sta camminando, passi,
lunghi.

poi arriva davanti ad un microfono, lì,
per un caso del destino.

e parla con emozione vibrante, non dice
niente di suo, proprio niente. ha tirato
fuori dalla tasca un pezzo di carta
stropicciato.

aveva deciso molte sere prima di quella
che stava vivendo, se l'era stampato, la
mattina prima di partire da casa, si era
detto, questo pezzo di Alle, lo leggo
a tutti.


10 febbraio '4
- Cerco...

Un posto frequentato da persone molto sveglie, di quelle
che al mattino fanno ridere quando sono stravolte, con
una forte componente corporea (di tatto dico) e un'acutissima
intelligenza, con cui lavorare. a Roma.

Un gruppo musicale di gente interamente pervasa e attraversata dalla voglia di scoprire e sperimentare, con cui suonare. a Roma.

Un muratore che non fuma.


9 febbraio 14

Melanzana, vecchio nel telaio di una uno, azzurra, pelato con un mozzicone di sigaro stretto in bocca, procedeva a balzi alterni, ruota dopo ruota.
Brillava di uno sguardo assente e deciso.


3 febbraio 2004


Tanto tempo fa,
trovarono che il campo su cui ormai stagnavano palazzi e metropoli, era solo il perimetro di un grosso pallone, insondabile e sospeso nel vuoto.

e trovarono l'unica forza in grado di tenerli vivi e uniti.
l'unica regola dimenticata, che non serve dimenticare, ma che serve stupidamente, vivere e riscoprire.

poi si interrogarono, e rischiarono di perdere tutto. tennero traccia e scoprirono di saper parlare oltre il tempo. in quel momento il pallone si mise a tremare, a sgonfiarsi e ribollire.

poi tennero care le cicatrici come oracoli, vollero scoprire il lusso d'imparare senza faticare, e riuscirono.
solo dopo aver chinato la testa.

tentarono d'insegnare per confermarsi. confermarono solo il punto di partenza. in infiniti cicli, con coraggio innato, venne trovata una non-soluzione.

l'illusione che...




~1999 - 2004: Simone V.G. Righini