31 luglio
sei disperata, ma c'è ancora qualcosa per cui vale la pena.
soffri come una bestia, ma è la tua sfida piu difficile, da superare.
per arrivare dove ci sono prati infiniti, e colline da esplorare.

ma se sei nel mezzo della foresta piu nera, se ogni ramo ti taglia, anche quelli che sono dalla mia parte, che ti cammino accanto, e ti fai male, anche seguendo la mia voce.

è giusto che trovi la tua strada, anche se per un po sarà lontana dalla mia, e io soffrirò, e cercherò di avvicinarmi il più possibile.
e se un giorno fossi troppo stanca per continuare,
vorrei vederti, e venire ad aiutarti.

c'è una fine per questa nostra selva,
e c'è il mondo in cui io e te camminiamo assieme,
ci vuole tutta la tranquillità
per accettare l'impossibile.


30 luglio, notte fortunata, ancora una
le persone che mi meritano esistono.
lo confermo.

lanci un sasso, e dopo tempo, anni, mesi
ti trovano come le onde di rimbalzo.

noi ci siamo trovati e adesso andiamo avanti,
lasciandoci liberi di incazzarci, di dirci ti amo quando
abbiamo voglia, di essere arroganti e stronzi.

e sappiamo quando c'è da camminare assieme,
e quando si puo lasciar correre.

quando dobbiamo capire in noi qualcosa di nuovo,
per migliorarci,in due.

quando bisogna mollare l'osso dell'aver ragione,
per trovare una ragione che valga doppio.

e non sappiamo farlo ne con l'istinto ne con la ragione,
ma sappiamo trovarci in un modo che non sappiamo.

e stasera anche se non mi hai ancora risposto,
so che va tutto nel modo giusto.


29 luglio aria di mare
odore di vento umido, sull'asfalto dell'estate, di notte. all'uscita dal cinema, incomprensioni lampioni gialli, cielo scuro e pretese, oggi.
il cinema blu, con luci blu sulla moquette blu, alle pareti. le poltrone tutte vuote in fila, blu-azzurre. io che entro da solo. io che mi siedo come in chiesa, in silenzio, al mio posto.
"ti incazzi cosi perchè hai la coda di paglia"
bile
"perchè qualsiasi cosa ti dico ti..." graffia, urtica? scortica?

o dici, o ti viene detto.
mai che si possa solo ascoltare, senza sputare sentenze.
mai che esista rispetto per chi sopporta in silenzio.

un cartello divieto di andare sul calesse, bianco cerchio rosso. Sfondo dei campi di grano arancioni alla luce dei lampioni, tagliati sulla notte, che ci abbraccia limpida.

Alle guida tranquillo. non gli piace guidare, ma guida oggi tocca a lui. c'è un motociclista che si ferma nella notte a pisciare in un canale. i nostri fanali lo illuminano, di profilo. infilo una mano tra le braccia di alle, e strombazzo. il motociclista nella notte saluta. ma Alle s'incazza. toccagli tutto, ma non il clacson, lui odia il clacson, lo ha scelto come peculiarità prima di nascere. e oggi lo fa presente, e si chiude nel silenzio del racore. dopo 15 minuti, scusa alle se ho strombazzato.
èh... mmbr mmbr
mi mette tensione per questi paesini, adesso devi andare piano, adesso devi andare forte.
c'è chi vorrebbe andare sempre medio, e quando ci va non è contento.

io con te non vorrei avere internet, guido e la madonna, in mezzo.
io quando mi parli di guido muoio di gelosia, perchè lui ha il mio posto accanto a te.

io non so piu come sfogarmi. io non so piu come essere contento.
e non vorrei mi prendessi sempre cosi sul serio.
vorrei potessi fidarti.

vorrei mi chiamassi a notte fonda, perchè non riesci a dormire, e vorrei infilarti un sorriso in bocca prima di vederti chiudere gli occhi, stanca e lontana.


28 luglio, non vuole finire.
questo giorno è in bilico tra due. il sonno che soffia.
non ci sono perchè, come sempre.
ma mi sembra di avere qualcosa in sospeso, ho ansia.
è la sensazione ricorrente di questo mese, si raccoglie
su queste parole, sulle colline verdi al sole e al vento.
sulle piante che scricchiolano spinte dal vento.
sui miei brufoli tra le gambe e nel muco nel lavandino.
sotto la luce bianca e gialla dei cessi puzzolenti dei treni
sul selciato pietroso sotto l'allestimento posticcio di un teatro all'aperto.

qui e qui

ludd, dammi la forza per il passo di qualità.


25 luglio, fonti
Alberto Fortis, l'unità, julie's aircut, cicciput, e tutte quelle di elio, che prima o poi saltano fuori.
L'elo, che è sempre una rivoluzione, una scoperta, e posso solo amarla, di meno niente.
èh, la mamma, perchè no, ogni tanto mi prepara anche da mangiare, mio babbo anche lui qualche volta, mia sorella anche. ma più che altro
biscotti al cioccolato, li mettiamo? ah ma aspetta io di sorella ne avrò un'altra!
e gli sbattimenti, come le distanze, ma la possibilità di farle in macchina.
l'illusione assoluta, che ogni tanto ti sembra di aver visto tutto, e invece non hai visto un cazzo.
mauro, luca, e le chitarre e chi le sa suonare. i siti web che sono come le case nuove che la gente non pensava di averne bisogno. enzo e chi mi ha scritto email oggi (l'elo, luca, il mitico andrea gatti di radio parma.
tutta la musica del mondo, e tutta quella che non riesco a sentire.
le mie paranoie, che in effetti senza di loro sarei una persona migliore, ma magari sarei meno me stesso. Biccio! che gli farò refresh duemila volte al giorno, e non so neanche perchè. a tutti quanti, insomma, che se vi arriva qualcosa di buono, per una volta sono contento. alle. la compa più tutti i personaggi di sfondo, che in fondo hanno contribuito anche loro. non finirei mai.

dimenticavo le paure, e quel soffio sul cuore, che mi regalano le espressioni, le rigidità e la soddisfazione, quando faccio passi da gigante.


25 luglio
c'è qualcuno che ringrazia internet.
non è un qualcuno qualsiasi, ma si sente pieno di gratitudine
per qualcosa di esterno a lui, che sembra raccogliere
tutti i nostri pensieri ed emozioni, e registrarli
in qualche modo infinito e trasparente,

e sembra lasciarci con i nostri ricordi, i nostri corpi
che stanno dietro alla materia grigia, dietro alla pelle.

e noi siamo spesso in difficoltà, e altrettanto spesso
ci affidiamo a risorse straordinarie, dentro di noi,
tanto straordinarie che sanno ternerci uniti anche
quando coscientemente molliamo tutto, e ci lasciamo correre
nella corrente.

ed è quando ci lasciamo correre succubi dello scazzo
che tutto ricomincia a girare bene, perfetto senza ingranaggi
meccanici, di coscienze legate alla materia.

noi oggi ringraziamo gli strumenti, di questo mondo,
solo per il fatto che ci hanno fatto conoscere.

ringraziamo la contingenza, e solo a volte ci ricordiamo
delle nostre volontà assidue, conscie ed inconscie, nella loro
misteriosa unità.

e cose che si potrebbero dire in maniera facile, oggi escono
complicate, e domani troveranno un sostituto,
con un layout più chiaro per tutti, anche per noi.

qualche anno fa ringraziavamo dio, per gli stessi regali.
oggi quel dio crediamo d'essercelo mangiato,
e allora ringraziamo le sue ali, che pregnano ognuno di
questi bit.

e sembriamo tanto folli,
quando ci stiamo solo amando.
su internett


24 luglio non riuscendo
non riesco a prendere quella sensazione latente.
sta di fianco al monitor, in mezzo alla gola, appoggiata sulla fronte, in mezzo al petto, sulle braccia, fra carne ed ossa. nel catarro che scende in gola. e non so che succede, ho solo forse voglia di uscire, andare dal barbiere, togliermi sti pesi di dosso.
che sogno una società senza menate.


24 luglio
oggi sono bello. ho la camicia bianca in segno di rispetto per il clima. Ieri sera cena con Filo in una trattoria imboscata, con i tipi che brangognavano, la pasta al ragù, le storie sui miti brasiliani, le sue storie, la sceneggiatura, a casa mezzanotte meno mezza, telefono fino alle due, alle tre arriva la silvia distrutta, parliamo, mi sento in dovere di tirarla su, forse lei pensa ma chi cazzo sei, allora faccio quello che non si puo fare con una donna, le dico esattamente quello che sto provando. nei suoi occhi quasi disperazione, poi la consapevolezza, forse è un coglione, ma è tutto quello che ho, e magari ci prova a fare del suo meglio. Ecco allora vado a letto quasi tranquillo, le mando un messaggio sul cellulare nonostante sia al piano di sopra, io ci sono, sempre. balle. ma mi farebbe piacere se qualcuno le dicesse anche a me. poi sogni inquieti, metto una mano sul suo biglietto che ho lasciato stare sotto al suo cuscino, cercandola, come la cercavo nel letto quando ancora non la conoscevo. provo a masturbarmi ma non è serata.
all'improvviso non sembra più serata, sembrano i tabù che crollano, e la voglia di andare via calare, calare. leggevo blogout, è stato giusto farlo uscire, è bello averlo stampato. balle. stamattina risveglio in mezzo alla pace, aveva piovuto tutta notte, non me ne accorgo subito, sento solo un profumo diverso in casa, le finestre rimaste aperte come sempre. Prendo le polpette lasciate in frigo dalla mamma, le metto in un sacchetto, ci metto anche un kiwi. impiego 2 minuti per fare il nodo. chiavi, casa macchina, strada. andrea gatti per radio mi fa ridere. ed è bello un giorno che comincia ridendo. mi verrà la voglia per fare tutto, oggi.


23 luglio

questo mese doveva finire prima.



queste parole cercano d'essere sincere
Simone Righini 1998 - 2003