sei su una negriera, una nave enorme, che non ti hanno mai permesso di visitare interamente. Remi tutto il giorno, non ti pagano veramente, ma ti tengono in vita.
ti nutri da solo quotidianamente divorando il tuo essere, dandogli in pasto l'illusione della prossima libertà.

una chiazza nera, sulla placca d'alluminio.
moderne gavette in plastica per mangiare in trincea, il pasto al sacco delle gite, o la pausa pranzo dell'ufficio.
non ti pagano veramente, ma ti nutri con l'illusione che con quei soldi...

Giuda che crede d'aver capito tutto, che capisce prima, che la fine è vicina. Ma canta, E canta la sua e la fine di tutto, quello che ha sempre vissuto, si lascia andare al ricordo, di quando suo fratello Gesù era solo un uomo, e non un messia per le masse.

avere o non avere l'illusione, l'oppio della libertà, è solo vivere la stessa vita con una diversa accettazione.
sarebbe come chiedere al cristo che rema tutto il giorno, apprezza quello che hai, e canta il tuo dolore, è questa vita che ti sei scelto. l'hai gia scelto, non puoi più scegliere, ora devi soltanto capire perchè, perchè hai scelto di soffrire, nascendo.

un intero film per distrarti dalla quotidianità della mia disperazione, facendomi riflettere su una possibile via d'uscita. "vedi quella strada? sai esattamente dove porta, l'hai percorsa mille volte in questa ed altre vite"

e a noi mentri creative, a noi siamo distratti dal creare nei recinti delle vendite, possiamo mungere solo le mucche blu, condizionare quello che sgorgherebbe tranquillo, sulle pareti di una grotta, come sugli archi di una chiesa, o sull'home di quell'azienda.